top of page
Gli orti del pellicano logo trasp.png

Il nostro orto

Le origini degli orti del Pellicano non si possono distinguere dalla comunità e dalla cooperativa Il Pellicano, che trovano le loro radici a Monte Oliveto, una località all’interno di un’ansa del fiume Lambro nel comune di Castiraga Vidardo, in provincia di Lodi. È lì che nel 1982 viene aperta una struttura di Famiglia Nuova, l’ampia rete di comunità terapeutiche voluta e guidata da don Leandro Rossi. Nel 1991, con l’avvento della cooperativa Il Pellicano, la comunità si rende indipendente dall’organizzazione di Famiglia Nuova, ma mantiene le sue origini agricole, compresi, oltre alla coltivazione della terra, l’allevamento di bestiame e la produzione di formaggi e salumi. Questo dura fino al 2001 quando la coabitazione tra gli animali e gli ospiti comincia a diventare sempre più macchinosa. Con l’idea, costante, che vengono comunque prima le persone, la comunità decise di abbandonare le attività di allevamento e di limitare il lavoro agricolo. Restava però la necessità di fare recepire, alle istituzioni prima tutto, che l’area della comunità doveva mantenere un indirizzo a carattere sociale essendo nata e destinata ad attività di intervento per chi aveva bisogno, per gli ultimi.

Proprio per questo, nel 2015 abbiamo cominciato a coltivare un’idea che è originale da un parte, anche se è vecchia come il mondo: ripartire dalla terra, perché avevamo due ettari di terreno e volevamo metterla a disposizione per potere realizzare qualcosa per gli altri. Il primo tentativo è stato una scommessa. Abbiamo cominciato a seminare pomodori, insalate, zucchine, melanzane in una porzione limitata della terra che avevamo a disposizione e nel corso di questi quattro anni abbiamo aumentato la superficie coltivata per cui adesso siamo arrivati addirittura a due ettari di terra lavorata da noi.

In più oltre a vendere i nostri prodotti a un prezzo minimo, calmierato, li portiamo sui mercati, riusciamo a donare quella che è l’eccedenza in modo da non consumare niente e nello stesso tempo valorizzare quello che è invece il frutto del nostro lavoro.

Con il lavoro quotidiano, per tentativi e con l’attenzione necessaria abbiamo imparato a convivere con i tempi della natura e insieme a condividere la nostra idea trovando nell’amministrazione comunale di Lodi e nel GAP due validi e vicini. Il comune ha riconosciuto le prospettive di mutualità e di autorganizzazione degli orti del Pellicano e fin da subito è intervenuto sostenendo le borse lavoro, attivando un welfare locale di comunità, dentro la quale i cittadini in difficoltà non sono solo assistiti, ma le loro capacità sono sostenute per provare ad uscire dal momento di crisi.

La distribuzione del GAP ha garantito un immediato ritorno economico che ha permesso da una parte di contribuire al fondo anticrisi e dall’altra di incrementare rapidamente la quantità di terreno coltivato.

Composte e Passate

Rispetto all’evoluzione della produzione di ortaggi abbiamo diversificato molto dal primo anno e copriamo quasi tutte le tipologie che conosciamo e proseguiamo nella produzione delle composte e delle passate. Siamo partiti l’anno scorso, dopo molte prove per trovare i dosaggi giusti, anche perché ci teniamo a precisare che le nostre composte sono a elevato contenuto di frutta, e con una minore parte di zucchero.

Pollaio

Non contenti l’anno scorso abbiamo cominciato a produrre uova, con cinquanta galline livornesi, quelle che fanno le uova bianche che ormai non si trovano più. Ed è stata una novità che molti hanno scoperto sui mercati perché i supermercati hanno standardizzato la produzione e non si sapeva più nemmeno che esisteva la razza italiana, livornese, che fa le uova bianche. È stata una sorpresa anche per noi perché ormai non riusciamo più a rispondere alle richieste e il progetto è quello di ampliare il pollaio e portare a duecento, duecentocinquanta galline.

Arnie

Strada facendo, perché è soltanto lavorando che vengono altre idee e si coinvolgono altre persone, abbiamo avuto un apicultore che smetteva l’attività e ci ha regalato quattro arnie con le quali abbiamo cominciato la nostra attività di apicoltura, oltre all’orto. Siamo partiti da quattro, poi sei e siamo arrivati a nove arnie anche se l’obiettivo è averne almeno una ventina.

Il progetto degli orti ha fornito lavoro anche alla falegnameria per la produzione delle arnie perché sia nella provincia di Lodi che in quella di Milano non c’è produzione di materiale specifico e quindi tramite la Federazione Apicultori Italiani abbiamo avviato una collaborazione per la creazione di arnie, telai e tutte le strutture in legno che servono per l’apicoltura. Ricordo che abbiamo sviluppato anche un corso di apicoltura, anche a livello amatoriale perché la presenza delle api è fondamentale per mantenere la biodiversità dei territori.

Riconoscendo l’apicoltura come attività di interesse nazionale utile per la conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura in generale,

il Rotary Club (Gruppo Centro Padano Distretto 2050: Adda Lodigiano, Belgioioso Sant’Angelo Lodigiano, Codogno, Lodi e Melegnano) e gli orti del Pellicano

(Castiraga Vidardo) promuovono un programma di corsi Top-Bar per gli ultimi mesi del 2018 e l’inizio del 2019. L’apicoltura con arnie Kenya Top-Bar note anche come arnie africane o semplicemente arnie Top-Bar è una forma di allevamento consapevole, sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle api, che comincia proprio con l’utilizzo degli strumenti adeguati.

bottom of page